La sudorazione è un fenomeno fisiologico del nostro organismo regolato dal sistema nervoso autonomo: quando, in alcuni distretti corporei, avviene in maniera eccessiva, si parla di iperidrosi.
L'iperidrosi può essere primaria o secondaria: la forma primaria è la più comune, non se ne conosce la causa e viene scatenata da fattori emozionali. La forma secondaria è espressione di alcune patologie o disfunzioni di organi (obesità, infezioni, neoplasie maligne, patologie tiroidee, diabete mellito e altre malattie endocrine) o di problemi neurologici.
L'iperidrosi interessa più di frequente le mani (iperidrosi palmare), ma può manifestarsi anche in altre regioni corporee come le ascelle o i piedi. Il grado di sudorazione è variabile e può arrivare fino alla gocciolazione. A volte la sudorazione può essere particolarmente maleodorante: in questo caso si parla di bromidrosi.
Da un punto di vista relazionale, l’iperidrosi crea imbarazzo e si ripercuote sul lato psicologico, specie nei casi più severi. Il disturbo inizia generalmente in adolescenza e tende a permanere per tutta la vita, influenzando negativamente la socialità.
Spesso l'iperidrosi viene trattata con antitraspiranti a uso topico contenenti cloruro di alluminio, con risultati non sempre soddisfacenti.
La tossina botulinica, utilizzata ormai da alcuni anni a questo scopo, è in grado di ridurre l'eccessiva sudorazione inibendo le ghiandole sudoripare. Il trattamento non ha controindicazioni né effetti collaterali: la tossina viene iniettata ambulatorialmente sottocute tramite micro-iniezioni distanziate di circa 1,5 cm sul palmo delle mani, sulle piante dei piedi o nel cavo ascellare, utilizzando a volte un’anestesia locale. L’ effetto si manifesta nel giro di due o tre giorni e dura per alcuni mesi per poi gradualmente scomparire. In media, comunque, l’inibizione delle ghiandole sudoripare persiste fino a circa 8 mesi; quando l’effetto scompare il trattamento può essere ripetuto.